Ieri, 12 dicembre 2015, presso l'Aula Magna Pitagora di
Samo del liceo Giolitti-Gandino di Bra, ha avuto luogo la presentazione della
mia ultima fatica letteraria: "Una sillaba sussurrata", raccolta di
poesie in un costante colloquio con
quelle di Cesare Pavese, impreziosite da una serie d'importanti fotografie in
bianco e nero del fotografo torinese Carlo Tarsia. La pianista Domenica
Guglielmo ha allietato la serata con Brani di Beethoven, Chopin e Debussy,
mentre il prof. PierPaolo Faccio ha
intrattenuto la gremita sala con un'attenta critica alla mia opera.
Ecco alcuni accenni tratti dal suo
lusinghiero commento:
Versi delicati e raffinati nei quali
vive un'ansia di bellezza e verità che sa conquistare sin da subito il lettore.
Alla dimensione positiva e forte dell'esistenza fa da contrappunto, a tratti,
un dolore interiore. La poesia di Elena Bartone ha questi confini, posti tra la
luminosità dell'esistente e il suo nostalgico controcanto, nell'attesa
fiduciosa di un miracolo laico e religioso insieme,in cui scatta la ragione
ultima dell'esistere, fatica e gioco sublime per tutti noi.
"Quest'autunno è un morso di limone
acerbo,una candela che sa di cera vecchia
il singhiozzo che divide in due la gola
un ventaglio afono, rinchiuso alla voce.
Quest'autunno è una stanza senza luce."
L'atmosfera, la presenza di colleghi,
amici, alunni e famiglie, le parole, in chiusura, del collega e scrittore Eddi
Vencia, i fiori ricevuti, hanno trasformato questo momento in un'autentica
dimostrazione di affetto e devo ammettere di aver provato, oltre ad una grande
gioia, anche una profonda commozione.
Ecco alcune
immagini della presentazione.